NEVIO LEONI
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L’impossibile è solo reale Nevio, testimone di un essere non gridato, ma verificabile ogni giorno, ha l’intuizione dell’artista che sa guardare al di là del descrivibile, del prevedibile e racchiude il quotidiano della sopravvivenza, è, accelerando il colore che guarda oltre, verso l’impossibile che è reale perché sperato, voluto e progettato.

Nevio un uomo autonomo, che non parla con le statiche fotografie di un album di famiglia ma come commemorazione non gridata, di ricordi che sanno farsi memoria.

Le sue opere, conosciute e definite, racchiudono e circoscrivono il vissuto col disegno, sono un’illusione rassicurante e il nuovo che emerge, può essere ancora definito e fissato nei non urlati confini dei colori a volte timbrici, segnali di memorie di un’arte atavica e ricorrente.

Nevio di cui sono amico, l’ho conosciuto dapprima solo come “autore”, distante dalle istituzionalità create dalle mostre, dalle gallerie, dalle pagine critiche e dal mercato, subito le sue opere, mi, parvero acquistare la “dignità di un testo”, tra quelle che ho visto, e, che condivido in larga misura, apprezzo la veemenza di mostrare, simboleggiare, personificare, soprattutto comunicare in forme visibili e non verbali, l’impossibile è solo reale, Con amicizia



Prof. Angelo Ghilardi (Lino)

Docente Accademia di Brera


NEVIO LEONI

E' nato a Piombino nel 1950, ma vive e dipingo all'Isola d'Elba da molti anni.
Trova sempre qualcosa di nuovo da fermare sulla tela tra questi borghi, su queste spiagge....tra questa gente.

TELEFONO +39 3476583031
ABITAZIONE E STUDIO Via Roma 43 Portoferraio
EMAIL nevio@leoninevio.com
https://www.leoninevio.com/

Inaugura la prima mostra personale nel 1990, con regolarità, espone prevalentemente all'Elba opere con i temi più cari: i tetti, le facciate e gli angoli dei vecchi borghi isolani.


Due sono le tendenze che si riscontrano nella pittura di Nevio Leoni.

In un primo momento si nota la sua ricerca della vita e del bel respiro di paese, vissuto in figure di bar o in figure semiaddormentate. Ma anche un paese di noia, muri in calce, vuoto per le strade, assenza di finestre, tetti che coprono, con allegri colori, vite segrete, avventure nascoste e tanta banalità di tutti i giorni. Una menzione alle scogliere su cui si affacciano tali paesi, scogliere dipinte in movimento come si vedono dalla nave, brulle muraglie aperte su voragini che piombano cadendo con mille pieghe.

La seconda tendenza riporta il movimento delle figure, movimento che nasce dallo studio delle posizioni del corpo nel ritmo ginnico. Si nota una grande flessibilità delle donne e degli uomini, che ricorda la capacità di contemplazione orientale attraverso il corpo in un misto tra misticismo ed erotismo. Senza amore le donne, per mancanza di passione, che incuriosisce e attira, o forse si dovrebbe parlare di un dopo l' amore, un après I'amour, un po’ introverso, che lascia spazio all'immaginazione.

Si tenta di dare anche ai vecchi questa vita dove cova il fuoco per ravvivare la loro cenere. C'è un senso di amicizia nuova e antica anche tra i maschi, amicizia che nei visi si ritrova diversa perché sono diversi i caratteri; così i visi e i corpi asciutti e persi dentro vestiti eleganti, ma stracci morbidi gettati dal pittore su giovani e vecchi.
La dimensione uomo si rivela nei quadri attraverso i tagli da modelli e le nozioni anatomiche del pittore, ossa e muscoli al loro posto a diversi per ciascuno. Gli stessi tagli quasi fotografici per gli scorci di paese.

Le figure però predominano: ancora le donne dove il corpo pieghevole non regala alle curve naturali altro che l'eleganza dell'educazione a vivere e a posare. Uomini a donne stanchi che dormono o forse pensano sognando come fosse impossibile diventare volgari o terrestri, tanto la pittura si astrae negli smilzi personaggi di Nevio Leoni.